Odoguardi (MAIE): “La posizione del MAIE è chiara: nessun limite alla cittadinanza”
“Questo è un tema che interessa tanti connazionali residenti in Sud America, ma anche nella zona del Centro America e dei Caraibi, senza contare gli USA (con la Florida in prima linea) dove sono residenti tanti italo-latinoamericani. Come MAIE non permetteremo che a nessuno dei tanti cittadini italiani che vivono all’estero venga tolto il sacrosanto diritto di trasmettere la cittadinanza ai propri discendenti”
“Condivido il contenuto del videomessaggio lanciato dal nostro presidente Ricardo Merlo attraverso i suoi canali social: limitare la cittadinanza ius sanguinis – così come vorrebbe la proposta di legge presentata dall’amico senatore Roberto Menia (Fdi) – è un errore. Si tratta di una proposta che, così com’è, il MAIE rispedirà al mittente. Non permetteremo che a nessuno dei tanti cittadini italiani che vivono all’estero venga tolto il sacrosanto diritto di trasmettere la cittadinanza ai propri discendenti”. Lo dichiara in una nota Vincenzo Odoguardi, vicepresidente MAIE.
“Questo è un tema che interessa tanti connazionali residenti in Sud America, ma anche nella zona del Centro America e dei Caraibi, senza contare gli USA (con la Florida in prima linea) dove sono residenti tanti italo-latinoamericani. Poter trasmettere la cittadinanza ai propri figli e nipoti significa orgoglio e identità; limitare la trasmissione a un numero minimo di generazioni sarebbe un vero e proprio crimine. Senza contare che, di fatto, risulta impossibile per la stragrande maggioranza dei connazionali poter iniziare una pratica di riconoscimento della cittadinanza presso i nostri Consolati, visto che in alcuni Paesi del mondo – penso in particolare all’America Latina, ma non solo – ottenere un turno in Consolato è praticamente impossibile. Ci sono tanti italiani – prosegue il vicepresidente MAIE – che ci provano da mesi, da anni, senza esito positivo. E’ questa la vera emergenza: lo stato della rete consolare italiana nel mondo. E’ vero che sono molte le sedi che lavorano al meglio delle loro possibilità, ma è altrettanto vero che in moltissimi altri casi i Consolati sono diventati muri di gomma inespugnabili, che non riescono ad offrire servizi efficienti in tempi rapidi”.
“Piuttosto che pensare a proposte per limitare la trasmissione della cittadinanza, penso che chi si occupa di italiani nel mondo nel Parlamento dovrebbe agire a livello parlamentare, appunto, per garantire agli italiani all’estero Consolati che funzionino, dotati di tutto il personale necessario a svolgere un ottimo lavoro. Per il MAIE chi ha sangue italiano è italiano”, conclude Odoguardi.